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Recensione "Il Condotto" Michele Branchi

Aggiornamento: 5 mag 2021


 

Autore:


Michele Branchi


Trama:


Durante una gita lungo il sentiero dell’antico acquedotto di Genova, Pietro, un ragazzo autistico, si sottrae alla vigilanza della sua giovane educatrice, scomparendo dal gruppo dei compagni del centro estivo a cui appartiene. Sentendosi responsabile in prima persona, la ragazza torna indietro a cercarlo. Lo ritrova sano e salvo, ma con lo sguardo allucinato. Non solo. Pietro pronuncia per la prima volta delle parole: “La tua sorte è segnata”. Una locuzione inquietante e in apparenza priva di senso, che si rivelerà una sorta di tragica predizione. Il cadavere dell’educatrice sarà rinvenuto più tardi con un lungo coltello da cucina conficcato nella schiena. Il commissario Capurro indaga sulla vicenda, non immaginando di imbattersi in un enigma radicato, che affonda le sue radici in un tempo primordiale. La verità non sarà facile da espugnare. Gli interrogativi a mano a mano si infittiscono e inducono il commissario a riesumare tragici e misteriosi episodi sepolti dagli opportunismi e dalla viltà di intere generazioni.


Recensione:


Un bellissimo giallo ambientato nel condotto di Genova, anzi, più di un giallo perché durante la lettura si scopriranno oscuri segreti e si tireranno fuori dei vecchi fatti che riemergeranno. Sino alla fine, tra colpi di scena ed ogni volta qualche nuovo avvenimento, sia noi che il commissario Capurro non sapremmo chi è stato a commettere questo brutto omicidio. Una cosa che ho apprezzato tantissimo sono le conversazioni di confronto tra il commissario Capurro e le sue due zie Colomba e Liliana, due parti fondamentali per confrontarsi tra pensieri e vicende e che tirano sempre un po' su il morale nelle conversazioni. Questa è l'undicesima indagine per il commissario Capurro ed è la prima che ho letto, ed ammetto che è un personaggio veramente interessante che merita di essere approfondito nelle sue altre indagini! Un libro da leggere ed apprezzare pian piano nella sua lettura, perché veramente sino alla fine, tra colpi di scena e qualsiasi altro avvenimento, nessuno capirà chi è stato, nemmeno il lettore. Come sempre la collana "I luoghi del delitto" di Robin Edizioni non mi ha delusa per niente, anzi, mi stupisce sempre di più per la bellezza dei casi ed i luoghi in cui sono ambientati!😍


 

Cosa ne pensate? Anche questo caso vi ispira?✨

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