Autore:
Marco Ghizzoni
Trama:
Apparentemente distanti tra loro, questi dieci racconti sono in realtà legati da un unico fil rouge, quello del dolore, raccontato nelle sue molteplici sfaccettature: quello sempiterno della guerra, quello che si dovrebbe provare per la morte di un padre ma che fatica ad affiorare, quello universale dell'amore non corrisposto, quello gratuito di chi punta il dito per allontanare i sospetti da sé, quello vigliacco della violenza perpetrata su una donna, quello indispensabile per esistere, per trovare un senso alla propria vita e quello che a una vita pone fine proprio quando cominciava a essere compresa e vissuta.
Recensione:
Sono dei racconti così apparentemente diversi tra loro, ma man mano che li si legge si capisce cosa li lega, ciò che li lega è il dolore. Il dolore che viene dato, trasmesso, provato in vari modi, il dolore di violenze subite, il dolore di non aver mai avuto accanto i propri genitori, il dolore di essere nati da una violenza... potrei andare avanti ancora con mille modi di dolore, ma non voglio perché questo libro dovete leggerlo ed apprezzarlo. Ho provato dolore anch'io, non con tutti i racconti ma con più della metà, mi hanno colpita al cuore e lasciato quel grande vuoto. I racconti che ho più apprezzato, per quel che si può visto che trattano di temi delicati, sono stati "L'ultima volta" che tratta di violenza domestica, "L'uomo proiettile" dove il tema principale è l'abbandono da parte dei genitori, "I figli invisibili" che tratta della nascita non voluta dovuta a delle violenze, potrei andare avanti nominandoveli tutti, perché sono tutti veramente significativi pensati e seri...
Se pensate al dolore cosa vi viene in mente? Vi ispira questa raccolta di racconti?
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