Autrice:
Antonella Maia
Trama:
I ricordi di Beatrice riaffiorano lenti, nel momento in cui si risveglia in una camera di ospedale dopo aver tentato il suicidio. Sa di essere rimasta sola. Un segreto che ha tenuto celato per trentacinque anni allontana in modo definitivo da lei sia suo marito Boris che Pietro, l'antico amante mai dimenticato. Anche la figlia Bianca sembra voltarle le spalle. L'infedeltà consumata durante la gioventù può essere dimenticata e perdonata? Beatrice si rifugia a casa della sua amica Sara, che convince Pietro a ospitarla a Nizza sino a quando le acque non si saranno calmate. Sarà possibile azzerare il tempo e ricominciare quanto interrotto decenni prima? Come in una partita a scacchi senza fine, le scelte fatte in passato sono sempre irreversibili e, quando sembra che tutto possa ricominciare da dove si era interrotto, una nuova atroce scoperta vanifica il sogno di una serena vita insieme. Beatrice, Boris e Pietro sono tre anime inquiete che vivono passioni, tenerezze, drammi, ricordi felici o angoscianti, speranze e disillusioni, in un continuo alternarsi di situazioni coinvolgenti che li porteranno a conoscere e a ritrovare persone per loro importanti e significative.
Recensione:
Veniamo immersi nella storia, anzi, più precisamente nelle vite. Nelle vite di Beatrice, Boris e Pietro. Percorreremo le loro giornate dalle loro diverse prospettive.
Percorreremo i loro drammi che si intrecciano, la loro felicità, la loro tristezza e la loro malattia.
Un libro così coinvolgente, così semplice ma allo stesso tempo commovente. Scoprire la vita di Beatrice e quello che ha fatto, come ha affrontato il dramma della separazione. La separazione dal marito, la separazione dall'amante. Il dramma dell'essere rimasta sola. E scopriremo anche le vite del marito e dell'amante, vedendo come procedono, come si incrociano e come si fermano. Mi sono emozionata durante la lettura di questo romanzo, mi sono immersa nelle loro vite.
Un bellissimo libro che ci mostra il proseguimento di tre vite parallele ma unite.
Cosa ne pensate?
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