Autore:
Marco Balzano
Trama:
L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale si trovano i resti del paese di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua materna è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora, per non perdere la propria identità, non resta che provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle, nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che inonderà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.
Recensione:
Un romanzo significativo, pieno di storia, di parti romanzate di inventiva dell'autore ma che arricchiscono il romanzo in sé e lo rendono piacevole nella sua lettura, ed anzi non fanno staccare mai il lettore dalle proprie pagine.
Conoscevo Curon visto che ci sono stata anni fa con i miei genitori, ero più piccina ed ero solo di passaggio, ma come l'autore ero rimasta affascinata da quel campanile che fuoriesce da un lago, mi ricordo di essermi posta la domanda sulla storia del paese ed ultimamente volevo tornare a visitarlo.
Contemporaneamente mi è apparso questo romanzo stupendo che ho acquistato e che dopo averlo letto, dopo aver letto la storia del paese, ovviamente con parti di fantasia, e dopo aver letto parti di storia vera avvenuta a Curon, credo che quando rivisiterò il posto lo vedrò con occhi diversi e sono felicissima di questo nuovo sguardo, uno sguardo che l'autore rende affezionato.
Lo sguardo della protagonista, una madre che scrive ad un qualcuno, si riferisce in prima persona ad un qualcuno e dopo qualche capitolo veniamo scoprire chi, questa persona a cui la madre si riferisce porta il mio stesso nome e credo che sia dovuto anche a questo il mio essermi affezionata a questo romanzo, a questa storia ed alla Storia.
Questo è proprio uno di quei romanzi che ti lascia quel vuoto, quella sensazione piacevole di aver letto qualcosa di wow ma che si è tristi ad averlo terminato ed essere tornati alla vita reale.
Se non sapete cosa leggere e se avete il blocco del lettore questo è il libro adatto.
Lo avete letto? Cosa ne pensate?⛰️
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